Siamo i ragazzi della classe IV D del Liceo classico "G. D'Annunzio" (Pescara).
Partecipiamo a questo concorso perché abbiamo un interesse comune : quello di dar voce alle nostre opinioni sui principi della Legalità e della Libertà. I nostri lavori sono coordinati dalla prof.ssa Annapaola Giansante e con lei aderiamo ai progetti presenti a scuola (incontri con studiosi e referenti delle forze armate civili).

venerdì 22 aprile 2011

Un grande Summit sulla condizione femminile nel Mondo: La Conferenza di Pechino

La IV Conferenza dell'Onu sulle donne, svoltasi a Pechino nel settembre 1995, ha messo in evidenza la disparità di trattamento (in base all'istruzione, al lavoro, al trattamento economico, alla posizione nella famiglia nei confronti del coniuge e dei figli, alla proprietà e alla partecipazione sociale e politica) e la violenza cui è sottoposta la parte femminile dell'umanità. Per costruire una reale parità con gli uomini, soprattutto con padri e mariti, è necessario un impegno di tutti, individui e governi, che valorizzi il lavoro femminile e il ruolo della donna nella società. Problemi molto gravi per peso sociale ed estensione riguardano milioni di donne che vivono sul nostro pianeta. Si tratta, per prima cosa, del diritto della donna al proprio corpo, a scelte autonome e responsabili circa la propria sessualità e salute. Inoltre, le donne sono le prime vittime del problema demografico, della fame, del degrado ambientale, del mancato rispetto dei diritti civili, del razzismo e del rifiuto di accogliere la multiculturalità. Infine esse subiscono in modo più grave e pesante gli effetti negativi degli squilibri socio-economici e delle guerre. Anche nella Conferenza del Cairo su popolazione e sviluppo (1995) è stata messa in rilievo la necessità di valorizzare il ruolo della donna, essenziale per il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile per tutto il pianeta. Ricordando "quanti motivi ha la Chiesa per desiderare che, nella Conferenza di Pechino, si ponga davvero nel dovuto rilievo il "genio della donna"", pochi mesi prima (Lettera alle donne, 29 giugno 1995) papa Giovanni Paolo II aveva scritto: "Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l'indispensabile contributo che dai all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del mistero, alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità. Sì, è l'ora di guardare con il coraggio della memoria e il franco riconoscimento delle responsabilità alla lunga storia dell'umanità, a cui le donne hanno dato un contributo non inferiore a quello degli uomini, e il più delle volte in condizioni ben più disagiate. Della molteplice opera delle donne nella storia, purtroppo, molto poco è rimasto di rilevabile con gli strumenti della storiografia scientifica. Per fortuna, se il tempo ne ha sepolto le tracce documentarie, non si può non avvertirne i flussi benefici nella linfa vitale che impasta l'essere delle generazioni che si sono avvicendate fino a noi. Rispetto a questa grande immensa tradizione femminile, l'umanità ha un debito incalcolabile. I gravi problemi sul tappeto vedranno, nella politica del futuro, sempre maggiormente coinvolta la donna: tempo libero, qualità della vita, migrazioni, servizi sociali, eutanasia, droga, sanità e assistenza, ecologia, ecc. Per tutti questi campi, una maggiore presenza sociale della donna si rivelerà preziosa, perchè contribuirà a far esplodere le contraddizioni di una società organizzata su puri criteri di efficienza e produttività e costringerà a riformulare i sistemi a tutto vantaggio dei processi di umanizzazione che delineano la cività dell'amore". 

Ecco di seguito, La Dichiarazione Dei Governi sempre sul tema della donna:

1.  Noi, Governi partecipanti alla Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne.

2.  Convinti di dover sostenere gli obiettivi di equità, sviluppo e pace per tutte le donne, in qualsiasi luogo e nell'interesse dell'umanità intera;

3.  Ascoltando la voce delle donne di tutto il mondo e riconoscendo la diversità loro e delle circostanze in cui vivono, rendendo omaggio a quante hanno aperto la strada davanti a noi e acceso le speranze dei nostri giovani;

4.  Riconosciamo che la condizione delle donne ha compiuto significativi progressi negli ultimi dieci anni, ma che tali progressi non sono stati uniformi e che le disuguaglianze tra donne e uomini persistono e gravi ostacoli permangono. Ciò comporta gravi conseguenze per il benessere di tutti gli esseri umani;

5.  Riconosciamo inoltre che la situazione è esacerbata dall'aumento della povertà che affligge un crescente numero di persone in tutto il mondo, in particolare donne e bambini, e che ciò ha radici in contesti nazionali e internazionali;

6.  Ci impegnamo senza riserve ad affrontare tali problemi al fine di sostenere il progresso delle donne e l'attribuzione di poteri e responsabilità alle donne di tutto il mondo, e concordiamo nel ritenere che ciò richiede misure urgenti in uno spirito di determinazione, speranza, cooperazione e solidarietà, in questo momento e per condurre il nostro lavoro nel prossimo decennio.    




Nessun commento:

Posta un commento