Il Bullismo è un fenomeno sempre più diffuso nelle scuole elementari e medie. Il termine bullismo è la traduzione italiana dall'inglese "bullyng" ed è utilizzato per designare i comportamenti con i quali un singolo o un gruppo, ripetutamente, fa o dice cose per avere potere o dominare una persona o un altro gruppo. Il termine "bullyng" include sia i comportamenti del "persecutore" sia quelli della "vittima" ponendo al centro dell'attenzione la relazione nel suo insieme. Il bullo prova piacere nel disturbare, insultare, picchiare o danneggiare nelle cose la "vittima" e continua anche quando è evidente che la vittima sta molto male ed è angosciata. Gli aspetti fondamentali del bullismo sono:
- intensità e durata: il bullismo è diverso dai dispetti, dalle zuffe o dalle risse che normalmente avvengono nel cortile della scuola, continua per un lungo periodo di tempo e la quantità di prepotenze fa diminuire la stima di sè da parte della vittima;
- potere del "bullo": il bullo ha maggior potere della vittima a causa dell'età, della forza, della grandezza o del genere (ad esempio maschio più forte della femmina). Il bullo a volte riesce ad esercitare il suo potere non solo perchè è più grande o più forte, ma perchè spesso altri ragazzi si alleano con lui per proteggere se stessi;
- vulnerabilità della vittima: la vittima è più sensibile degli altri coetanei alle prese in giro, non sa o non può difendersi adeguatamente e non sempre ha delle caratteristiche fisiche o psicologiche che la rendano più incline alla vittimazione.
L'asimmetria delle forze rende sempre più probabile il ripetersi dell'aggressione e rende sempre meno pari i coetanei: ovvero il bullo diventa sempre più potente rispetto alla vittima. La ricerca mostra che i ragazzi subiscono atti di bullismo più spesso da parte di un singolo individuo, mentre le ragazze da parte di gruppi di individui. Non c'è alcuna differenza nel numero dei ragazzi e delle ragazze soggetti ad atti di bullismo. I bambini generalmente sono soggetti ad atti di bullismo nei primi anni della scuola primaria e nei primi anni della scuola secondaria;
- mancanza di sostegno: la vittima si sente isolata ed esposta, spesso ha molta paura di riferire gli episodi perchè teme rappresaglie o vendette. La grandezza della scuola, se è una scuola pubblica o privata, maschile o femminile oppure mista, non incide in modo significativo sulla frequenza degli atti di bullismo;
- conseguenze: il danno per l'autostima della vittima si mantiene nel tempo e induce la persona ad un considerevole disinvestimento nella scuola e, talvolta, alcune vittime diventano a loro volta aggressori.
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